Il romanzo della bambola
; offrivan salami, lingue affumicate, mortadelle di Bologna, zamponi di Modena, olive di Spagna, ogni grazia di Dio. Su le botteghe de' fruttaioli si
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Il romanzo della bambola
povero Orlando non era condannato a giacer lì, in balia de' topi e delle tarme, lui che si vantava d'aver tenuto testa a tanti cavalieri cristiani e pagani
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Il romanzo della bambola
- E tu sei uno di questi? - domandò la bambola. - Ero - rispose Orlando malinconicamente. - Ora i tempi sono mutati; de' cavalieri erranti non ce n'è
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Il romanzo della bambola
venduta! - pensò di nuovo la Giulia, ma con diverso sentimento da quando avea pensato la stessa cosa, a Milano, mentre il signor de' Rivani la portava
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Il romanzo della bambola
sorelle erano affezionate l'una all'altra; e questo era una doppia garanzia per il benessere de' due poveri pupazzi, caduti tra nuova gente. Giunti che
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Il romanzo della bambola
- rispose semplicemente il babbo; e soggiunse, rivolto alla moglie: - È stata buona, dimmi, nel tempo ch'io ero lontano? La signora de' Rivani si
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Il romanzo della bambola
di più lontano, sugli ulivi, su' frutti del campo, il cinguettio de' passeri: tutt'un concerto senza direzione, ma pieno d'armonie penetranti e grate
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Il romanzo della bambola
momento in braccio; e quando la buona signora de' Rivani la tolse alla propria figliuola per affidarla alla fanciulla, essa la gettò dispettosamente per
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Il romanzo della bambola
cosa adattata a te, mia carina - osservò la signora de' Rivani. - Allora non lo piglio! - protestò la Marietta, ricacciando sotto la testa. - Dalle
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Il romanzo della bambola
farfalla portata dal vento sur un bioccolo di neve. Il signor de' Rivani, che non tralasciava occasione di far divertire la sua figliuola, le aveva
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Il romanzo della bambola
propri affari, il signor de' Rivani scoperse, però, in una fattoria della Sardegna, un cavallino che corrispondeva perfettamente al suo desiderio, e che
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Il romanzo della bambola
era stata tre volte fino a Bellavista, una tenuta de' Rivani, fuori di porta San Sebastiano; e raccontava, rossa dal piacere, come l'ammirassero
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Il romanzo della bambola
de' vestiti che le mancano. - Mamma, dài a Camilla il mio mantello di velluto bianco; - disse la Marietta - tanto è macchiato di sciroppo, davanti
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Il romanzo della bambola
di quaderni con de' libri scolastici. Ma c'era in questa cameretta tant'ordine e tanta pulizia che la si guardava con piacere; non un atomo di
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Il romanzo della bambola
, mamma, guarda come è carina quella bambola che sona il piano - esclamò una fanciulletta accanto al signor de' Rivani. Guardò anche lui dalla parte che
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Il romanzo della bambola
. Quando restavano sole in casa, Camilla e la bambola, ne' giorni che il babbo gironzava in cerca d'un impiego, e la mamma, vestita de' panni migliori
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Il romanzo della bambola
di disperazione rabbiosa. Ma non procurò nè medico, nè medicine; anzi, nemmanco ci pensò, a causa della scarsezza de' suoi mezzi, unica disgrazia che
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Il romanzo della bambola
- Ah, vorrei una figlia che somigliasse a Camilla! - esclamò un giorno la signora de' Rivani, discorrendo con la sorella presso il capezzale della
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Il romanzo della bambola
cuore così divorato dal dolore. Ancora de' passi, ancora delle voci; e svanivano. Camilla non tornava: i morti non tornano. E rimase lì, in un completo
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Il romanzo della bambola
la folla della gente e le file de' veicoli, traballando sul selciato, come un ubbriaco. E la Giulia, senza guardar nulla, nè rimpiangere il tempo
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Il romanzo della bambola
quello il luogo - molto diverso dal salone di casa de' Rivani - dove la Giulia si ritrovò in società: una società delle più singolari. - Fammela vedere
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Il romanzo della bambola
gente ci voleva bene, e ci dimostrava la sua affezione a quel modo. Ma quando la piccola orchestra intonava un motivo di marcia, e uno de' guerrieri
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Il romanzo della bambola
chiunque ha una madre, una sorella, la deve pensar come me, se non è l'ultimo de' furfanti.
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; offrivan salami, lingue affumicate, mortadelle di Bologna, zamponi di Modena, olive di Spagna, ogni grazia di Dio. Su le botteghe de' fruttaioli si
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povero Orlando non era condannato a giacer lì, in balia de' topi e delle tarme, lui che si vantava d'aver tenuto testa a tanti cavalieri cristiani e pagani
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- E tu sei uno di questi? - domandò la bambola. - Ero - rispose Orlando malinconicamente. - Ora i tempi sono mutati; de' cavalieri erranti non ce n'è
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venduta! - pensò di nuovo la Giulia, ma con diverso sentimento da quando avea pensato la stessa cosa, a Milano, mentre il signor de' Rivani la portava
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sorelle erano affezionate l'una all'altra; e questo era una doppia garanzia per il benessere de' due poveri pupazzi, caduti tra nuova gente. Giunti che
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- rispose semplicemente il babbo; e soggiunse, rivolto alla moglie: - È stata buona, dimmi, nel tempo ch'io ero lontano? La signora de' Rivani si
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momento in braccio; e quando la buona signora de' Rivani la tolse alla propria figliuola per affidarla alla fanciulla, essa la gettò dispettosamente per
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cosa adattata a te, mia carina - osservò la signora de' Rivani. - Allora non lo piglio! - protestò la Marietta, ricacciando sotto la testa. - Dalle
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farfalla portata dal vento sur un bioccolo di neve. Il signor de' Rivani, che non tralasciava occasione di far divertire la sua figliuola, le aveva
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propri affari, il signor de' Rivani scoperse, però, in una fattoria della Sardegna, un cavallino che corrispondeva perfettamente al suo desiderio, e che
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era stata tre volte fino a Bellavista, una tenuta de' Rivani, fuori di porta San Sebastiano; e raccontava, rossa dal piacere, come l'ammirassero
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de' vestiti che le mancano. - Mamma, dài a Camilla il mio mantello di velluto bianco; - disse la Marietta - tanto è macchiato di sciroppo, davanti
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di quaderni con de' libri scolastici. Ma c'era in questa cameretta tant'ordine e tanta pulizia che la si guardava con piacere; non un atomo di
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, mamma, guarda come è carina quella bambola che sona il piano - esclamò una fanciulletta accanto al signor de' Rivani. Guardò anche lui dalla parte che
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. Quando restavano sole in casa, Camilla e la bambola, ne' giorni che il babbo gironzava in cerca d'un impiego, e la mamma, vestita de' panni migliori
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di disperazione rabbiosa. Ma non procurò nè medico, nè medicine; anzi, nemmanco ci pensò, a causa della scarsezza de' suoi mezzi, unica disgrazia che
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- Ah, vorrei una figlia che somigliasse a Camilla! - esclamò un giorno la signora de' Rivani, discorrendo con la sorella presso il capezzale della
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cuore così divorato dal dolore. Ancora de' passi, ancora delle voci; e svanivano. Camilla non tornava: i morti non tornano. E rimase lì, in un completo
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la folla della gente e le file de' veicoli, traballando sul selciato, come un ubbriaco. E la Giulia, senza guardar nulla, nè rimpiangere il tempo
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quello il luogo - molto diverso dal salone di casa de' Rivani - dove la Giulia si ritrovò in società: una società delle più singolari. - Fammela vedere
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gente ci voleva bene, e ci dimostrava la sua affezione a quel modo. Ma quando la piccola orchestra intonava un motivo di marcia, e uno de' guerrieri
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chiunque ha una madre, una sorella, la deve pensar come me, se non è l'ultimo de' furfanti.
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